Ingresso Israele nella UE: favorevoli il 56% degli israeliani e molti europei.

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C’è stato, è vero, di recente, qualche screzio tra Israele e la UE, sia, ad aprile, per l’attegiamento del Ministro tedesco Sigmar Gabriel nei confronti delle ONG operanti con i migranti (e con Soros) nel Mediterraneo, che, a luglio, per gli insediamenti israeliani in Palestina. Tuttavia l’accordo, sempre a luglio, tra Israele e Turchia per la costruzione di un nuovo oleodotto per le forniture all’Europa è senz’altro decisamente più significativo. Inoltre l’espressione di rammarico fuori onda di Netanyahu a luglio, in occasione dell’incontro con i Ministri di Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e

Dalì Mosè

Polonia, poi divenuta di dominio pubblico “La Russia, l’India e anche la Cina non pongono condizioni. I Paesi africani sviluppano rapporti sempre più vicini a noi. Solo la UE pone condizioni. Direi che è semplicemente una follia. Penso che questo è davvero pazzesco. Non sto parlando degli interessi di Israele. Lo dico nell’interesse dell’Europa.” “Non fate danni ad un Paese occidentale che difende i valori e interessi europei, e che per giunta impedisce la migrazione di massa verso l’Europa. Smettetela di attaccare Israele e iniziare a sostenerlo”, trova senz’altro una adesione popolare non solo in Israele ma anche in Europa, segnatamente nella stessa Germania, ma anche in Italia, decisamente maggiore e ben più

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consistente delle posizioni del Ministro Gabriel. Sulle politiche rispetto ai migranti si trova inoltre oggi spaccato anche non solo il mondo politico – che vede i vari Gabriel, Boldrini e simili in netta minoranza – ma anche il mondo cattolico: la posizione di Papa Francesco, similare ed ispirata ad una linea clintoniana con venature da teologia della liberazione, invero è decisamente minoritaria. La stessa frase fuori onda di Netanyahu è infatti assai vicina ad una celeberrima di Benedetto XVI, ed alla linea ratzingeriana di sempre, sulla quale Ratzinger ha impostato sia il proprio nome di Pontefice

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che la direzione del suo pontificato: “L’Europa o sarà cristiana o non sarà”. E’ fuori di dubbio che una eventuale adesione di Israele alla UE sancirebbe un rinnovo di quell’incontro tra cultura greca, diritto romano e religione ebraica che ha segnato gli inizi del cristianesimo e dell’Europa ed il cui Spirito ne è sempre stato – pur tra tante vicissitudini e travagli – l’elemento unificatore. L’accordo per l’oleodotto inoltre è la prova concreta che anche con le fazioni islamiche è possibile una intesa costruttiva. Importante testimonianza è pure l’indubbio successo che in molta parte del continente africano sta avendo la politica estera di Netanyahu. Comunque sia, la Konrad Adenauer Stiftung si è data la pena di un sondaggio in

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proposito e l’esito è che il 50% degli israeliani desidera un ingresso di Israele nella NATO e ben il 56% una adesione alla UE. Un dato più assai importante è anche l’altro, sempre nello stesso sondaggio. Konrad Adenauer Stiftung infatti ha interpellato anche i cittadini arabi residenti in Israele e qui le percentuali sono risultate ancora maggiori: oltre 70% per NATO e UE e contrari solo 18%.

francesco latteri scholten

Ingresso Israele nella UE: favorevoli il 56% degli israeliani e molti europei.ultima modifica: 2017-09-12T11:20:22+02:00da frala89
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